Home / Perché ho la tosse?
La tosse è un naturale meccanismo di difesa messo in atto dal nostro organismo.
Tutti noi conosciamo il suo aspetto più fastidioso, soprattutto quando diventa più persistente. In realtà, la tosse ha un ruolo importante che occorre conoscere e ricordare quando ci troviamo ad affrontarla.
Che sia un riflesso o un’azione involontaria, la tosse non è nient’altro che una manovra forzata di espulsione dell’aria dai polmoni.
Tossendo, liberiamo le vie aeree da eventuali sostanze estranee e/o irritanti presenti. Un ruolo particolarmente importante è svolto dalla mucosa delle alte vie aeree. È questa infatti la nostra prima barriera protettiva. Appena entra in contatto con le sostanze irritanti, la mucosa lancia un campanello d’allarme, infiammandosi e provocando così la tosse.
Possono esistere tipi diversi di tosse, ognuno dei quali ha origini e motivazioni diverse.
Si parla di tosse secca quando non vi è produzione di muco o catarro. In questo caso la tosse è scatenata dall’irritazione e dall’infiammazione delle alte vie respiratorie ad opera di virus, batteri o sostanze irritanti. È particolarmente fastidiosa ed è presente in genere nei primi giorni delle infezioni virali di naso e gola. La tosse secca potrebbe accompagnarsi a irritazione e pizzicore della gola e presentarsi soprattutto di notte disturbando il sonno delle persone e provocando stanchezza e irritabilità durante il giorno.
Si parla invece di tosse grassa, o produttiva, quando vi è un’aumentata produzione di muco o catarro. Questo tipo di tosse può essere un’evoluzione della tosse secca, quando l’infiammazione delle alte vie respiratorie comporta una produzione di muco più denso e vischioso che cola dal naso verso la faringe, dove ristagna. La tosse grassa può essere anche la conseguenza di malattie infettive acute e croniche delle basse vie respiratorie (trachea, bronchi e polmoni), che provocano produzione di muco. Per questo è importante tenere in considerazione eventuali altri segni clinici che possono accompagnarla, in particolare, difficoltà respiratorie e/o febbre e/o catarro purulento e consultare il medico per poter indagare la causa della tosse e ottenere la corretta terapia.
In alcuni casi, la tosse può diventare più ostinata e sembra proprio non volerci abbandonare. Il fastidio causato dai colpi di tosse diventa particolarmente spiacevole perché prolungato nel tempo. Si può parlare di tosse acuta quando la durata non supera le due settimane e di tosse persistente, quando invece il problema si protrae fino alle quattro settimane.
Anche la tosse persistente può essere grassa o secca e può essere dovuta a differenti problemi.
La tosse diventa persistente quando si innesca una sorta di circolo vizioso, a causa del quale diventiamo più suscettibili a situazioni ambientali (freddo, ambiente secco e inquinato) che abbassano la soglia dello stimolo a tossire.
È molto importante tenere in considerazione se vi sono altri sintomi che accompagnano la tosse. In questi casi, è opportuno rivolgersi ad un medico per individuarne correttamente la causa.
Il tormento della tosse, purtroppo, non ci lascia neppure di notte.
Anzi, di notte può addirittura diventare tanto fastidioso da non farci dormire. Questo accade tanto nei bambini come negli adulti. Il continuo stimolo a tossire provoca risvegli ripetuti e interruzione del sonno, con ricadute negative sulle nostre giornate.
Ma perché si tossisce di più a letto? Certamente la posizione sdraiata, favorendo la compressione delle vie respiratorie, rende meno facile la respirazione. Soprattutto in presenza di infiammazione, catarro e agenti irritanti, la funzionalità delle vie aeree può complicarsi ulteriormente e questo fa aumentare la frequenza della tosse. Nel sonno, inoltre, viene favorito l’accumulo del muco nelle vie respiratorie e questo produce un forte stimolo a tossire. Anche l’abitudine a respirare con la bocca durante il sonno e gli ambienti secchi possono favorire la disidratazione delle mucose delle prime vie aeree producendo irritazione e quindi tosse. Infine, la tosse notturna potrebbe essere causata dal contatto con sostanze irritanti (fumo da sigaretta) o con allergeni (componenti di detersivi o ammorbidenti per la biancheria del letto, acari o pollini nel cuscino…).
Quante volte capita di preoccuparsi perché il nostro piccolo ha la tosse. Si tratta di un disturbo molto comune durante l’infanzia e può condizionare la giornata e anche il riposo di tutta la famiglia. In questi casi è naturale interrogarsi: cosa fare se il nostro bambino ha la tosse?
La prima cosa da sapere è che la tosse può essere un sintomo di patologie diverse, per questo è importante capire se è accompagnata da altri sintomi o no.
Molto spesso la tosse è associata alle comuni infezioni acute delle alte vie respiratorie, malattie virali e/o da raffreddamento e in questi casi non desta particolari preoccupazioni. Ci possono poi essere casi, più limitati, in cui la tosse può indicare la presenza di una condizione più importante in corso ed è per questo opportuno consultare il proprio medico.
La tosse dei bambini può essere classificata in modi diversi a seconda che si prendano in considerazione le cause che la scatenano, la durata o le caratteristiche. Se si considera la durata nei bambini, si definisce tosse acuta quella che non si protrae per più di due settimane mentre si parla di tosse cronica quando dura più di quattro settimane. È importante verificare le cause della tosse cronica perché può essere determinata da patologie specifiche come ad esempio: il reflusso gastroesofageo, asma bronchiale ecc. Soprattutto nel periodo scolastico, capita spesso che i pediatri, nella loro pratica quotidiana, visitino bambini con tossi che durano da molto tempo, anche mesi. Molto spesso questa non è una condizione che configura forme croniche ma piuttosto si tratta di episodi acuti che si ripetono e a volte si sovrappongono per la continua esposizione ai microbi a cui sono sottoposti i bambini che frequentano le comunità scolastiche (i bambini normalmente possono avere ogni anno fino a 6-8 infezioni respiratorie). Questo si verifica soprattutto nei bambini della fascia di età compresa trai 2 e i 4 anni. Come per l’adulto, si parla di tosse secca quando non c’è produzione di muco o catarro. Questo tipo di tosse particolarmente fastidiosa è molto frequente nel bambino ed è presente, in genere, nei primi giorni delle infezioni virali di naso e gola. Successivamente l’infiammazione causata dal virus fa produrre al naso del muco più denso e vischioso che cola dal naso verso la faringe dove ristagna provocando quel tipo di tosse che in età pediatrica viene detta produttiva. La tosse produttiva del bambino (definita anche “grassa” nel parlare comune) è dovuta perciò alla difficoltà del bambino di deglutire e/o espettorare le secrezioni mucose che arrivano dal naso.
1. Liberare il nasino: soprattutto i bambini più piccoli non riescono a ripulire il naso dalle secrezioni e questo accentua il fenomeno dello scolo nasale posteriore che arriva in gola.
2. La posizione in cui si addormenta: la posizione sdraiata aumenta il ristagno del muco stimolando il riflesso della tosse.